Parte prima PETRUS ROCHIUS O LA RELIGIOSITÀ DI UN UMANISTA
I. FORMAZIONE GIURIDICA E SCELTA RELIGIOSA DI UN NICODEMITA
1. Lovanio: il Collegium Trilingue ed Erasmo.
2. Gabriel Mudée. «Mos belgicus» e «Via media».
3. Parigi: Du Moulin. Primi saggi.
4. Avvocatura o professorato? Pratica e teoria.
5. Nicodemismo. Esteriorità-Interiorità.
6. Pierre Brully. Martirio o esilio? Petrus Rochius.
II. DISCEPOLO E SEGRETARIO DI CALVINO
1. A Ginevra e Strasburgo. «Collatio et similitudo». Segretario di Calvino.
2. Lione. Evangelismo e cultura. Sul nicodemismo.
3. Accademia di Bourges. Nicodemismo dei professori. Bauduin non ha «disertato».
4. Si riconcilia con Calvino. Il Gymnasium. La prolusione accademica: la religione negli studi giuridici. Frecciate a Le Douaren.
5. Duarenus contro Ecebolius. «Calunnia».
III. L’IDEALE DELLA CONCORDIA NEL «CONSTANTINUS MAGNUS»
1. Il «Constantinus Magnus»: le storie e le leggi al servizio dei governanti. Giudizi dei contemporanei.
2. Motivi filoprotestanti. Il diritto del magistrato. La moderatezza di Costantino «auctor concordiae».
3. La «Respublica Christiana»: Erasmo e Bauduin. Concordia, non tolleranza.
4. L’immagine di Costantino. Calvino e Duareno.
IV. CONTRO I CANONISTI E I DIFENSORI DEL PAPATO
1. La «Risposta dei giureconsulti cristiani». L’autore e i suoi scopi. Duareno novello Lutero? No, «è lui il vero Ecebolius».
2. Il «Decretum Gratiani»: umanisti e gallicani. Attacchi di Du Moulin ; Lutero e Calvino. Duareno rivaluta il «Decreto». Antiromanesimo di Bauduin.
3. Duareno difensore del papa. Presenza di Calvino. Bauduin, un riformato.
4. Sul piano personale la «Responsio» si rivela un fallimento. Pronta reazione di Hotman.
5. Origine di una polemica.
Parte seconda IL MOYENNEUR O LA POLITICA DI UN IRENISTA
V. IL PROBLEMA STORICO E GIURIDICO DELLA COERCIZIONE DEGLI ERETICI: SCOPERTA DI INTERPOLAZIONI
1. Heidelberg: riforma ecclesiastica e scolastica. Bauduin, Flacius Illyricus e la storia ecclesiastica.
2. «Gli editti degli imperatori romani sui cristiani».
3. «Conferre, comparare atque committere». Questione di fatto e questione di diritto circa il problema giuridico della coercizione degli eretici. Progetto di un’opera su Teodosio.
4. «Lex moderationis et temperantiae».
5. Ripercussioni del caso Serveto. Bauduin cerca di impostare il dibattito giuridicamente.
6. Tentativo di concordia ai colloqui di Francoforte e Worms nel 1557. Il dramma delle persecuzioni in Francia. Amicizia di Bauduin con Languet e Melantone. Una lettera a Castellione.
7. Cassander e l’irenismo erasmiano. Bauduin scopre che la clausola «ultimo supplicio» nella legislazione imperiale contro gli eretici è un’interpolazione.
8. Si allentano i legami con Calvino e la sua «nova factio». È accusato di zwinglianesimo.
9. Il rapporto presente-passato nella prefazione all’«Octavius».
10. Eco dei fatti di Amboise.
VI. IL 1561, UNA SVOLTA DECISIVA: CONCORDIA O TOLLERANZA?
1. Il 1561, una svolta per la Francia. Antonio di Borbone tra riformati e cattolici. Sua politica «mediatrice».
2. Bauduin alla corte di Francia si incontra con Antonio. La grande occasione.
3. Caterina de’ Medici prepara il «colloquio». Bauduin è ricevuto dalla regina madre.
4. A colloquio col cardinale di Lorena. Il Lorena e il suo «Memorandum»: il tipo di concilio auspicato, il problema della libertà religiosa, la questione della repressione degli eretici. Influenze di Bauduin.
5. Michel De L’Hospital e la «via moderationis». Sorte dei «moderati homines» come Bauduin e Languet: pontifici ed evangelici li accusano di voler proporre la «Confessione Augustana».
VII. LA CONFESSIONE AUGUSTANA DIETRO LE QUINTE DEL COLLOQUIO DI POISSY
1. La «Confessione Augustana» nella politica religiosa «gallo-germana». Calvino sospetta di Bauduin.
2. Inviato in Germania dal Navarra. Bauduin estraneo al piano «Augustana». Un problema di metodo: questione di fatto e questione di diritto.
3. Tra cattolici e protestanti, gli uomini «di mezzo». I discorsi di L’Hospital. La concordia, idea direttrice della politica di governo.
4. Caratteristiche comuni dei due blocchi contrapposti. Circa la compattezza di ciascun partito. Beza e Lorena, divario del loro grado rappresentativo.
5. La situazione generale secondo Bauduin. I «tre partiti». I moderati e i pacificatori.
6. Il cardinale di Lorena nel terzo partito. Sua posizione atipica. Nel suo «Memorandum» l’idea centrale è la concordia. La sua «sincerità» come problema storico.
VIII. «IL DOVERE DELL’UOMO PIO» SECONDO CASSANDER, E NEL DIBATTITO CONTEMPORANEO
1. Il «De officio pii viri». Anti-cattolici e pseudo-cattolici. Tra loro «quasi occulto e oscuro» il terzo partito. Sorte del pacificatore: entrambe le fazioni lo accusano di volubilità, incostanza e servilismo. Per alcuni non è che un «perfido Apostata».
2. Il messaggio del «De officio» secondo il suo autore. I «fondamenti della fede». Risalire alla purezza della fonte. La cattolicità cassandriana. Vero cattolico è l’uomo pio. Gravità dello scisma.
3. Cassander e Castellion. Convergenze e divergenze. Cassander epigono di Erasmo.
4. Il «De officio» e la «Confessione Augustana». Due concezioni della Riforma. «Via concordiae» e «via discordiae». Ricorrendo all’Augustana, il cardinale devia dal programma di concordia dei Moyenneurs. Un problema di prospettiva storiografica. Bauduin prosciolto.
Parte terza «LIBERTAS SIVE LICENTIA RELIGIONUM»
IX. CALVINO FULMINA I «FALSI NICODEMITI» E IL MOYENNEUR
1. L’idea erasmiana di «Syncatabasis». Fautori del programma di concordia. La personalità di Claude D’Espence.
2. Bauduin teme che la «formula» cassandriana di concordia sia troppo teorica. Arriva tardi a Poissy.
3. I Moyenneurs agli occhi dei riformati. Il prototipo del Moyenneur: François Bauduin. Calvino contesta la tesi del «De officio» e censura la «setta neutra» dei «falsi nicodemiti». Motivi e personaggi dell’invettiva.
4. Bauduin contro i calunniatori e i libelli diffamatori.
X. BAUDUIN CONTESTA I «DECRETI MORTALI» DI CALVINO. LA GUERRA DI RELIGIÓNE (1562) NEL GRANDE PIANO EVERSIVO DEI «PRETESI» RIFORMATI
1. I riformati si coalizzano. Anche Bauduin trova rinforzi.
2. Chi è stato a cambiare, Bauduin o Calvino? Argomenti a confronto. Bauduin non è un apostata: «Ebbene, se mi separo da una tale fazione, l’apostasia è religiosa».
3. Calvino lo accusa di patrocinare la causa di Castellione in difesa di Serveto. La definizione di eresia. Bauduin entra nel dibattito.
4. Sul problema della coercizione degli eretici, Bauduin si accorda con le sentenze degli antichi cristiani, e respinge i «decreti sanguinari» di Calvino e le «nuove interpretazioni» di Beza.
5. La guerra presente rientra nel grande piano eversivo iniziato con la congiura di Amboise: Calvino l’ideatore, Bèze l’organizzatore, Hotman l’esecutore. Personalità di Théodore De Bèze. I riformati non vogliono la riconciliazione.
XI. «CONNIVENZA E DISSIMULAZIONE» NELLA POLITICA DEL GOVERNO. QUALE TOLLERANZA?
1. Nonostante la guerra Bauduin non perde le speranze di concordia. Assestamenti di opinione nel governo. «Connivence et dissimulation». La «Defence premiere» denunzia le inadempienze del governo.
2. I Moyenneurs contrari alle concessioni «tolleranti». D’Espence, Bauduin e Montluc ribadiscono l’esigenza unitaria.
3. Quale tolleranza?
4. «Libertas sive licentia religionum». La provvisorieté. I riformati non pensano né alla concordia né alla tolleranza definitiva alla Castellione.
5. Contrappunto di Bèze a difesa della libertà religiosa, ma non della tolleranza: la temporaneità.
6. Instabilità di questa posizione teorica. È Calvino il nemico dei Moyenneurs.
7. Cambiamenti di Calvino. Bauduin persegue «con costanza» la vera pietà. Suo ravvedimento. Il suo distacco da Calvino si è ora consúmate.
8. L’abiura ufficiale chiarisce la sua posizione di cattolico moderato e lo avvicina ai Cassander, D’Espence, Hopper. Il «politico liberale» nei Paesi Bassi. Riverenza per la Chiesa cattolica, custode delle vestigia della Chiesa antica dell’età agostiniana.
Parte quarta STORIA E STORIOGRAFIA. «REFORMATIO», NON «TRANSFORMATIO»
XII. LO STUDIO DELLA STORIA ECCLESIASTICA E IL «RITORNO» DI BAUDUIN AL CATTOLICESIMO «AGOSTINIANO». È CALVINO IL «PROTEO MULTIFORME»
1. La meditazione bauduiniana della storia della Chiesa antica. Il sapere storico informa le sue concezioni politico-religiose.
2. «Bona antiquitas», «inanis novitas». Bauduin accusa Calvino e la sua Scuola di «ignoranza di storia».
3. Calvino «Proteo multiforme» si è ora allontanato dalla «religiosa e devota antichità».
4. Lo studio della storia ha ricondotto Bauduin al cattolicesimo. Sono stati i libri di Agostino.
5. Donatisti e calvinisti.
6. Giovamento ehe lo studio del donatismo apporta alla soluzione dei problemi del presente.
XIII. IL DONATISMO NELLA POLEMICA FRA CALVINO E BAUDUIN.CALVIN ISTI, DONATISTI REDIVIVI
1. Ottato di Milevi. La storiografia bauduiniana sul donatismo.
2. L’«editio princeps» dell’opera di Ottato in funzione antiprotestante.
3. La nuova edizione di Bauduin. Cartagine nel 411, come Ratisbona e Poissy. Della successione.
4. Dello scisma. I donatisti per Calvino. Scisma ed eresia.
5. I donatisti per Bauduin. Lo scisma più grave dell’eresia.
6. La controversia Ceciliano-Donato nella critica storica di Calvino e Martire Vermigli. Bauduin contesta la loro tesi: il principe non ha giurisdizione nelle cause di religione.
7. Chiesa e Stato. «Vita magistra historiae».
XIV. RIFORMISMO DEI MOYENNEURS. IL CONCETTO DI «NOVITÀ» FRA CONSERVAZIONE E CAMBIAMENTO
1. «Respublica in Ecclesia». «Religion» e «Justice» per D’Espence.
2. Riformismo dei Moyenneurs anche nel dopo Trento. La categoria del «nuovo» e dell’«innovare».
3. Valenza negativa dell’«innovare» sul piano religioso e politico. Pasquier.
4. L’«innovare» secondo i riformati. Circa la tradizione apostolica. L’editto di gennaio, una «innovazione» rivoluzionaria. «Innovare non è necessario se si riesce a bene riformare».
5. L’idea di «riforma». Primato della riforma interiore. «Reformation» e «Transformation».
6. Sostanza e forma della religione. Conservare e cambiare. Le tre regole di Agostino.
7. Circa la libertà del culto esterno.
XV. DUE CONCEZIONI DELLA RIFORMA A CONFRONTO: «REFORMATIO» E «TRANSFORMATIO»
1. «Advis de François Balduin sur la Reformation de l’Eglise, avec la Response à un Predicant calomniateur».
2. Due concezioni della Riforma, a confronto. Dottrina e cerimoniale. «Reformatio» e «Transformatio». Limiti cronologici.
3. Quai è l’età ecclesiastics di massimo splendore?
4. La Scrittura contiene tutto? Cerimonie. Modello di riforma.
5. Permanenza delle speranze conciliari nel dopo Trento. I Moyenneurs rinnovano le istanze di riforma. La «Response à un Predicant calomniateur», testo fondamentale del pensiero bauduiniano.
6. Bauduin respinge le accuse di utopismo. Tollerare un residuo di imperfezione per amore dell’unità. Le due Chiese di Agostino e le tre Chiese di Bauduin. Progresso.
7. Una conclusione.
BIBLIOGRAFIA SCELTA
Fonti
Studi :
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Turchetti, Mario.
Chap. « Page de titre () » in Concordia o tolleranza? François Bauduin (1520-1573) e i «Moyenneurs».
Genève: Librairie Droz, 1984
9782600031110
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TRAVAUX D’HUMANISME ET RENAISSANCE
CC
Mario Turchetti
Concordia o Tolleranza?
François Bauduin (1520-1573) e i «Moyenneurs»
GENÈVE
LIBRAIRIE DROZ
11, Rue Massot
1984
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